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Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
Fornire una ricarica ai mezzi della micro mobilità elettrica è un tema nodale oggi. Basta guardare allo sviluppo di monopattini elettrici ed e-bike, oltre ad altri veicoli che stanno facendosi strada sempre più nelle nostre città. Solo per il mercato dei monopattini elettrici, le previsioni a livello mondiale avallano un autentico boom: secondo Market Study Report, già oggi vale 5,4 miliardi di dollari e si prevede raggiungerà i 7,3 miliardi entro la fine del 2026.
Creare una rete infrastrutturale agile, semplice ed economica per “fare il pieno” a questi veicoli e assolvere ai fabbisogni elettrici di telecamere e altre infrastrutture tecnologiche della città è una base fondante della smart city. Da queste esigenze è nato il sistema LS-PRIME della startup italiana AZeco. Da pochi mesi si propone sul mercato per aprire un nuovo approccio finalizzato a soddisfare i fabbisogni energetici di questo tipo di utenze, sfruttando una infrastruttura già esistente: l’illuminazione pubblica.
Crescerà l’auto elettrica. Intanto però i veicoli elettrici che stanno conoscendo un autentico boom sono le e-bike e mezzi della micro mobilità come i monopattini. Nel primo caso quest’anno si prevedono circa 250mila unità vendute (stime ANCMA), mentre secondo le rilevazioni GfK sono stati già acquistati più di 125mila electric scooter e il valore del mercato è aumentato del 140%. E poi ci sono segway, hoverboard e skateboard tutti a spina a completare un’offerta emobility quanto mai ampia. Per non parlare dei mezzi a noleggio che, solo a Milano, sono diventati un segno ormai tangibile del nuovo modo di muoversi. È una consuetudine che sta prendendo piede in Italia e all’estero. Nella sola Parigi, Lime, Tier e Dott hanno previsto di mettere in circolazione circa 15mila monopattini a noleggio.
Ma le città sono caratterizzate non solo dai veicoli, ma anche dalle infrastrutture tecnologiche come telecamere, totem informativi, barriere antintrusione, defibrillatori e altri apparati che richiedono comunque un’alimentazione elettrica.
A fronte di una comunque crescente domanda di tali mezzi anche in sharing c’è bisogno quindi di uno sviluppo ampio di una infrastruttura di ricarica che soddisfi le varie necessità.
«Le installazioni cittadine delle varie utility elettriche, a supporto delle ricariche in tensione alternata, per forza di cose richiedono l’installazione di un contatore di energia dedicato e posizionato più o meno nelle immediate vicinanze della ricarica stessa, implicando onerosi interventi infrastrutturali a partire dagli scavi delle pavimentazioni stradali», spiega Demos Fuochi, fondatore di AZeco. «Tutto ciò rappresenta uno dei principali impedimenti allo sviluppo “capillare” della mobilità elettrica, anche quella mini e micro. In questa ottica nasce LS-PRIME, un sistema semplice ed economico per la ricarica dei mezzi elettrici di piccola e media potenza e adatto anche a fornire energia ai dispositivi di tutte quelle attività all’aperto che comportino l’utilizzo dell’energia elettrica, che sfrutta la potenza disponibile erogabile dai quadri luci cittadini», spiega Fuochi, titolare dell’impresa che ha sede a Santarcangelo di Romagna (Rimini) è specializzata nell’ottimizzazione ed efficientamento energetico di grandi impianti elettrici industriali, commerciali e civili. Inoltre si contraddistingue per le numerose riqualificazioni di impianti elettrici di illuminazione pubblica eseguite su vari Comuni e gallerie stradali ANAS in tutto il territorio Nazionale.
«Attraverso LS-PRIME siamo in grado di gestire la linea elettrica, per fornire energia ai dispositivi di ricarica, sia in modalità elettrica monofase che in modalità elettrica trifase. È evidente quindi che, attivando i cavi sotterranei, l’energia per alimentare i dispositivi di ricarica è già presente nelle nostre città ed è già cablata e utilizzabile», sottolinea ancora il titolare dell’impresa Demos Fuochi.
Del principio di funzionamento abbiamo avuto modo di darne notizia. Va comunque ricordato che, rispetto agli attuali sistemi di posizionamento dei moduli di ricarica, i moduli LS-PRIME permettono l’installazione degli stessi a valle dei quadri elettrici adibiti alla illuminazione pubblica. Utilizzano perciò tutta la lunghezza del tratto stradale, per il posizionamento di sistemi di ricarica.
È importante sottolineare, inoltre, i vantaggi offerti dal sistema brevettato da AZeco: bassi costi e velocità di realizzazione, utilizzando la linea elettrica esistente senza costi di scavo e altre opere infrastrutturali e di conseguenza azzerando i disagi causati alla viabilità durante l’esecuzione dei lavori. «In più c’è la possibilità di installare i caricatori nelle vie più idonee a scelta dell’amministrazione comunale, poiché ovunque vi sia un palo di illuminazione pubblica, è possibile installare una presa e/o creare anche una piazzola di sosta per la ricarica anche multipla di monopattini, scooter, ecc.», specifica Fuochi.
Depositato il brevetto LS-PRIME in aprile, «AZeco sta lavorando per promuovere e far conoscere la soluzione tecnica innovativa e i notevoli vantaggi offerti». La strada è lunga e irta di ostacoli, burocratici innanzitutto, ma non solo: sarà necessario pensare a una strategia comune tra Amministrazioni Comunali e gestori energetici per una ottimizzazione di posizionamento più capillare dei sistemi di ricarica a favore della popolazione.