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Sanificazione: la luce dei LED-UV contro il Covid-19
La luce dei LED-UV può essere utilizzata per la sanificazione naturale di ambienti e superfici contro il coronavirus, specialmente in ambito ospedaliero.
Di fronte al timore del contagio da Covid-19, il mondo si sta concentrando sulla ricerca di soluzioni e strumenti in grado di combattere il nuovo coronavirus e altre minacce di questo tipo… Tra queste rientrano anche le lampade UV.
Nell’ultimo periodo, la luce UV ha attirato l’attenzione per la sua capacità di inattivare i virus. Così, in questi ultimi mesi, molti studi si sono focalizzati sull’applicazione delle radiazioni ultraviolette UVC per la sanificazione di aria e superfici. Non soltanto usando lampade germicida ai vapori di mercurio, ma utilizzando le nuove lampade a LED che, per le loro caratteristiche, si dimostrano particolarmente promettenti ed efficaci.
Allo stesso tempo, sul mercato si sono moltiplicate offerte di prodotti improbabili, lampade UV che in realtà non lo sono e soluzioni di bassa qualità. In questo senso, data anche la complessità della tecnologia e le possibili conseguenze sulla salute umana, è importante saper scegliere un prodotto affidabile e di elevata qualità.
Nel Centro di illuminazione allo stato solido e di elettronica (SSLEEC) dell’Università UC di Santa Barbara, i ricercatori stanno testando LED ultravioletti contro il virus SARS-CoV-2.
Uno dei membri della stessa SSLEEC nonché LED manufacturer, la società Seoul Semiconductor, dichiara che con i LED UVC è possibile la “sterilizzazione del 99,9% contro coronavirus (COVID- 19) in 30 secondi “.
Un’ottima notizia, che però va presa con le dovute cautele. La luce UV-C nell’intervallo 260-285 nm più rilevante per le attuali tecnologie è dannosa per la pelle umana e quindi, come la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato, non va assolutamente usata per disinfettare mani o altre aree della pelle.
In questo senso, la luce a LED UV-C potrebbe facilmente essere integrata in una lampada UV che si accende quando non è presente nessuno. Potrebbe inoltre essere resa intelligente e smart attraverso sensori che ne impediscano il funzionamento in presenza di una persona.
E’ solo negli ultimi anni che alcuni produttori hanno iniziato a rendere disponibili LED UV con una lunghezza d’onda centrata intorno a 265 e 275 nm che rientra nella fascia di massima efficacia germicida. Questa generazione di dispositivi ha potenze di emissione relativamente contenute: tipicamente intorno ai 60 milliwatt (mW) con alcuni casi in cui si raggiunge il centinaio di mW.
Oggi, i laboratori di ricerca dei produttori di LED sono stimolati da una domanda effervescente con un potenziale mercato in crescita significativa. La strada percorsa dalla tecnologia dei LED dal loro primo ingresso nel mondo della illuminazione, dal 2009 a oggi, ha visto crescere la potenza emessa da poche centinaia di milliwatt a qualche watt in un singolo chip. E’ quindi pensabile che anche per i LED UVC si possa ottenere, grazie alla ricerca, un miglioramento delle prestazioni. La stessa osservazione vale per l’efficienza luminosa, ovvero il rapporto tra il flusso luminoso emesso e la potenza assorbita, che per i LED per il lighting è passata da 80/90 lumen per watt (lm/W) dell’inizio ai 180/200 lm/W attuali.
In Tabella vengono messe a confronto le caratteristiche delle lampade a vapori di mercurio UVC e quelle delle lampade a LED UVC.
Vediamo in sintesi i vantaggi di una lampada a LED UVC rispetto a una lampada ai vapori di mercurio: