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Smart city: cos’è, come funziona, caratteristiche ed esempi
Nella smart city, le tecnologie sono usate per rendere la città più efficiente, sicura e sostenibile e per migliorare la qualità della vita dei cittadini
La smart city è uno mondo assai variegato e complesso: da qui nasce l’importanza dell’integrazione dei sistemi Internet of Things.
Del legame tra Internet delle Cose e città intelligenti e del ruolo della system integration ha parlato Fabio Gatti, esperto IoT Assodel, in due momenti formativi e informativi all’interno di LUMI Expo (Bologna Fiere, 21-22 novembre 2019).
Un focus particolare sarà dedicato all’integrazione dei sistemi nel mondo IoT: LoRa, Sigfox, NB-IoT.
«In una città intelligente, per essere tale, si hanno molti oggetti connessi e comunicanti, destinati a coesistere – spiega Gatti – Questo avviene a tutti i livelli: da quello fisico, dove l’armonizzazione delle frequenze e’ indispensabile per la comunicazione, fino ai livelli applicativi dove la comprensione della semantica dei dati consente la comprensione e lo scambio delle informazioni. Non si tratta di problematiche nuove ma in una tipica applicazione Smart City, la numerosità dei sistemi connessi rende questo scenario più complesso.
I sistemi devono parlare tra di loro. L’integrazione nei sistemi complessi è fondamentale, ed è la fase più critica. Nelle città intelligenti assume un’importanza notevole. «Pensiamo ai sistemi radio esistenti: solo pochissimi anni fa, si contavano una trentina di protocolli differenti – illustra l’esperto IoT Assodel – Oggi, invece, si riducono a cinque o sei. Cos’è successo? Ciò che normalmente accade nel campo tecnologico: a un affollamento di proposte iniziali consegue una progressiva selezione. Quelle che non hanno più ragione di esistere, per motivi tecnici o anche di accordi commerciali. Alla fine sopravvivono quelle che si dimostrano sostenibili, che hanno avuto fortuna commerciale o che sono sostenute da un consorzio». Non è detto che siano le migliori: c’è ancora chi ricorda, per esempio nel mondo dei videoregistratori, la sfida tra Vhs e Betamax. Il secondo era nettamente superiore, ma si affermò il primo in quanto sostenuto da più costruttori.
«Oggi, se si considerano i sistemi di trasmissione a a corto raggio, sono rimasti Bluetooth, Wi-Fi e pochi altri. Nel campo long range sono rimasti principalmente LoRa, Sigfox, NB-IoT».
La necessità d’integrazione dei sistemi è ancora più rilevante nella smart city: «non esiste un’applicazione buona per tutti i sistemi, le macchine, le condizioni. Ecco perché la città intelligente va considerata come uno scenario che estremizza determinate situazioni, data la sua ampiezza geografica e un contesto che conta su soggetti diversi che hanno necessità di comunicare reciprocamente».
Durante il workshop “Integrazione dei sistemi nel mondo IOT: LoRa, Sigfox, NB-IoT… cosa sono e come si scelgono” è stato possibile scoprire le soluzioni sul mercato, farsi un’idea per saper scegliere. Ci sarà modo di parlare dei protocolli, della loro selezione sulla base delle condizioni d’uso. «Nel caso dei progetti smart city, si possono usare in ambito long range LoRa, Sigfox, NB-IoT o sistemi cellulari».
Tanto quanto si deve ragionare in ottica integrata sui sistemi, altrettanto lo si deve fare in ambito di analisi: perché dalla trasformazione dei dati in informazioni si possono prendere decisioni. Si prendano a esempio i dati derivati dalle auto e dagli impianti stradali: da essi e dall’analisi conseguente è possibile comprendere l’andamento del traffico urbano e la sua ottimizzazione.
A proposito di telecomunicazioni e di integrazione tecnologica, un aspetto che non può certo mancare tra gli argomenti è il 5G. «È un tema di grande attualità, ma in realtà oggi è ancora in una fase iniziale e ha una copertura a macchia di leopardo – rileva Gatti – In ogni caso, sarà un importante abilitatore in ambito smart city per le sue specifiche caratteristiche: permette di aumentare la larghezza di banda e diminuire in modo enorme la latenza, ossia la velocità di risposta di un sistema a un impulso. Quando avrà un impiego diffuso avrà una capacità enorme di gestione degli apparati: questo non significa che la rete 5G annienterà le altre. Si integrerà inizialmente con le esistenti e poi si dovrà vedere quali fattori entreranno in gioco e che dinamiche commerciali si avvieranno».
Tutto questo scenario non è fine a se stesso, ma è finalizzato alla persona, al cittadino cui sono diretti i servizi. «È l’utilità il metro di paragone del futuro delle tecnologie: se hanno un beneficio, un’applicazione pratica ed efficace proseguono altrimenti sono destinate a scomparire».
Proprio per questo, nel workshop “IoT: cosa è e come funziona in ambito Smart City” si è portato un esempio di servizio utile grazie all’IoT: all’interno del laboratorio, infatti, sarà illustrato il funzionamento del simulatore di smart city per mostrare funzionamento e servizi.
Nel mondo tecnologico guardare avanti è decisivo per cogliere nuove opportunità. È il caso del Li-Fi, tecnologia in via di implementazione e che presenta potenzialità importanti d’uso. Li-Fi può essere pensata come una tecnologia per la comunicazione device-to-device nell’Internet delle Cose.
È lo stesso Gatti a presentarci il workshop sempre a LUMI EXPO in cui Lorenzo Mucchi, Associate Professor dell’Università degli Studi di Firenze, parlerà di Li-Fi e di Visible Light Communications (VLC), le comunicazioni con luce visibile, tecnologia fondamentale per alleggerire la risorsa radio in tutti quei contesti dove una illuminazione artificiale è possibile. Al termine dell’intervento in laboratorio sarà mostrato un prototipo di semaforo intelligente per la comunicazione e la trasmissione dati attraverso la luce. Un esempio concreto di applicazione Li-Fi. «È importante mostrare casi reali, sia pure in forma di prototipo: LUMI EXPO sarà un importante momento per vedere applicata una tecnologica su cui c’è molto interesse con applicazioni specifiche». In pratica grazie al semaforo smart si possono sia dare indicazioni sulle priorità di circolazione sia fornire informazioni a chi è fermo in attesa. Così è possibile comprendere cosa vuol dire smart: e in una visione della città intelligente si rivela un ottimo modo di comunicare in maniera innovativa.