
- Opinioni
Digitalizzazione e dati per la transizione ecologica
Digitalizzazione e transizione ecologica devono andare avanti di pari passo. Insieme a logiche di open innovation. L’intervento di Silvia Celani di ACEA.
“L’innovazione è un caos ordinato. Ha bisogno di regole e di una Governance attenta per essere messa in atto”. Queste le parole di Silvia Celani, Innovation Manager di Acea che è intervenuta nel webinar dello scorso 15 marzo promosso da LUMI sul tema dell’ecosistema delle smart city e dell’innovazione al servizio dei cittadini.
Durante l’evento, il tema dell’innovazione è stato approfondito sotto vari punti di vista con l’obiettivo di raccontare come siano necessari cambiamenti culturali e gestionali, oltre che tecnologici, per avviare un percorso corretto di transizione ecologica e digitale.
Sul tema della sostenibilità ambientale, Acea ha avviato un piano molto ambizioso di transizione ecologica. Lanciato a fine febbraio 2022, l’iniziativa punta a individuare i progetti prioritari con cui l’azienda contribuirà concretamente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda 2030, tra cui il taglio del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050.
“Il progetto – ha raccontato Silvia Celani – prevede l’organizzazione di tavoli di lavoro “inno-sostenibili”, in cui persone di Acea collaborano con altri player e con enti di ricerca, tra cui l’Università Politecnica delle Marche, la School of Management Polimi e il CNR, su tematiche chiave quali decarbonizzazione, economia circolare e biodiversità, mobilità sostenibile e tutela della risorsa idrica”.
“Dato che in ACEA l’innovazione è pragmatica e parliamo di “innovazione del fare” – ha aggiunto ancora l’Innovation Manager della multiutility – vogliamo dare una risposta concreta a queste tematiche. Questo è possibile grazie a un lavoro di convergenza e sinergia con altri attori, che ci permette di raggiungere le soluzioni migliori”.
ACEA segue la logica dell’open innovation e dell’integrazione. La sua volontà è quella di coinvolgere enti di ricerca, startup e Pmi innovative per sviluppare insieme soluzioni e nuove idee su vari argomenti.
“Soltanto attivando un circolo virtuoso e lavorando unitamente agli altri attori del territorio si può arrivare a mettere a terra dei progetti concreti – ha spiegato Silvia Celani –, noi abbiamo avviato una serie di iniziative per supportare l’integrazione delle startup. Ne è un esempio il nostro processo di Smart Lean Procurement che permette alle startup e alle Pmi innovative di iscriversi ad albi dedicati e lavorare a condizioni favorevoli”.
“Inoltre, facciamo parte di progetti di accelerazione, come il Programma di Accelerazione Zero di Cassa Depositi e Prestiti con cui stiamo andando ad accelerare alcune startup sui temi della decarbonizzazione e dello sviluppo sostenibile – ha aggiunto l’Innovation Manager di Acea – pensiamo che per innovare sia fondamentale integrare queste sperimentazioni nel nostro sistema.”
Tra le altre cose, Acea ha recentemente lanciato un suo Laboratorio IoT, in collaborazione con startup e player del mercato, per spingere l’analisi e l’uso di tecnologie su temi legati al water management e al monitoraggio delle infrastrutture critiche.
Sul fronte dei progetti di innovazione avviati per migliorare i servizi ai cittadini, Acea è attiva con una serie di iniziative che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie.
Ecco qualche esempio:
“Altri progetti guardano al futuro – ci ha raccontato ancora Silvia Celani –. Abbiamo lanciato insieme a Deloitte una open call legata alle energie alternative.”
“In generale, cerchiamo di sviluppare soluzioni per offrire un servizio migliore ai cittadini e pensiamo che, come multiutility, abbiamo una grande responsabilità, soprattutto visto il momento storico che stiamo vivendo. Di fronte alla possibilità di utilizzare incentivi e finanziamenti, abbiamo un ruolo cruciale per portare avanti la transizione ecologica e digitale e migliorare le nostre città.”
Acea ha investito nel piano industriale 2020-2024 circa 600 milioni in innovazione e lavora quotidianamente nella promozione di una vera e propria cultura dell’innovazione.
“Pensiamo che prima di tutto sia importante supportare una cultura interna all’azienda – ha concluso la manager della multiutility – prima dobbiamo innovare noi stessi per arrivare poi a spingere il cambiamento verso l’esterno. La nostra è una innovazione a 360°.”