
- Scenario
Smart grid: cos’è e cosa significa
Le smart grid sono reti elettriche intelligenti basate sulla digitalizzazione e sulla generazione distribuita dell’energia. Eccone caratteristiche e vantaggi.
Autoconsumo collettivo di energia elettrica e comunità energetiche legati all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Sono questi i due obiettivi promossi dall’ultimo decreto approvato e firmato dal Ministro Stefano Patuanelli del MISE (Ministero per lo Sviluppo economico) pochi giorni fa.
Un provvedimento importante, volto a implementare l’adozione di fotovoltaico e altre fonti di energia rinnovabile e, in generale, a “favorire la transizione energetica del sistema elettrico italiano, con benefici ambientali, economici e sociali”.
Il nuovo “bonus energetico” si va ad aggiungere ad altri incentivi, primo tra tutti il superbonus 110%, che stanno spingendo fortemente verso un maggiore efficientamento energetico degli edifici e verso l’adozione di impianti fotovoltaici o soluzioni per l’efficienza energetica.
Con il decreto del MISE, che di fatto rende operativo quanto stabilito nel Decreto Milleproroghe, viene fissata la tariffa agevolata per l’autoconsumo interno collettivo e le comunità energetiche, su cui abbiamo già scritto diversi approfondimenti.
La tariffa sarà dunque di questo tipo:
– 100 €/MWh per le situazioni di autoconsumo collettivo;
– 110 €/MWh per le comunità energetiche rinnovabili.
Cosa si intende per autoconsumo di energia collettivo? Si intende la possibilità di produrre energia elettrica e poi consumarla in autonomia, non come singolo ma come insieme o gruppo. DI fatto può trattarsi di un condominio, di aziende o soggetti che condividono uno stesso edificio e quindi di tanti possibili entità differenti, dalle persone fisiche alle PMI fino agli enti locali.
La misura è volta a incentivare l’autoconsumo anche attraverso sistemi di accumulo che si differenziano dal meccanismo dello scambio sul posto perché permettono di immagazzinare l’energia in accumulo per poi utilizzarla quando serve.
L’incentivo viene riconosciuto per un periodo di 20 anni ed è gestito direttamente dal GSE. Inoltre, è cumulabile con l’ecobonus 110 rispetto alla creazione di impianti fotovoltaici.
Per rientrare nell’agevolazione, però, l’impianto di autoconsumo deve essere collegato alla rete elettrica e non deve superare una produzione di 200 kW.
Proprio per supportare cittadini e imprese nella valutazione e scelta rispetto all’adozione di un impianto fotovoltaico per autoconsumo collettivo o per una comunità energetica, lo stesso GSE ha dato vita a un portale (autoconsumo.gse) grazie al quale si possono analizzare e prevedere possibili vantaggi dell’investimento sia in termini di risparmi energetici ed economici in bolletta, sia in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e dell’impatto ambientale.
Il decreto del MISE si pone fondamentalmente 3 obiettivi:
Obiettivi che si ritrovano in altre disposizioni, primo tra tutti l’ecobonus 110, volto a promuovere la riqualificazione edilizia e l’efficientamento energetico degli edifici.
Le nuove disposizioni stanno cercando di spingere la collettività a effettuare delle scelte in modo consapevole e condiviso e a portare un cambiamento culturale e sociale in Italia. Inoltre, un maggiore risparmio energetico, una crescita dei livelli di efficienza energetica italiana e la riduzione delle emissioni di CO2 permetterebbe di perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale e uso di fonti di energia rinnovabile previsti a livello comunitario e, allo stesso tempo, di produrre una serie di vantaggi ambientali e sociali alla collettività.