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Mobilità elettrica e ricarica: così l’illuminazione pubblica fa il pieno all’emobility

Mobilità elettrica e ricarica: così l’illuminazione pubblica fa il pieno all’emobility

Quando si parla di mobilità elettrica, una delle questioni spinose è la ricarica. L’ansia di non trovare un punto per fare il “pieno elettrico” è ancora tra gli ostacoli percepiti dagli automobilisti. Perché allora non pensare a un sistema alternativo per l’alimentazione elettrica delle classiche colonnine? Per esempio, sfruttando i pali dell’illuminazione pubblica. In Italia ci sono 10 milioni di punti luce, ovvero un lampione ogni 6 abitanti. Una startup italiana ha messo a punto un sistema che evita scavi e ulteriori costi installativi, usando i cavi sotterranei a servizio dell’illuminazione pubblica, inattivi durante il giorno, per alimentare le infrastrutture di ricarica.

È relativamente semplice ed economico, permette di sfruttare quanto già presente per dar vita a un modo differente di procedere alla ricarica dei veicoli elettrici, ma anche – volendo – in grado di alimentare vari altri servizi smart city, come videocamere di sicurezza. Permette, quindi, di attivare molteplici servizi, mettendo in connessione la tecnologia che già c’è e inserendone di nuova in modo poco invasivo, consentendo così di moltiplicare i punti di alimentazione delle auto elettriche e di altri veicoli della emobility.

Ricarica intelligente e low cost per la mobilità elettrica: il sistema LS-Prime

LS-Prime è il nome del sistema realizzato dalla startup AZeco, in corso di brevetto (è stato lanciato sul mercato solo lo scorso aprile). Sfrutta la potenza disponibile erogabile dai quadri luci cittadini.

Attraverso questo sistema è possibile gestire la linea elettrica, inattiva durante il giorno, per fornire elettricità ai dispositivi di ricarica, sia in modalità monofase che trifase. «L’energia già c’è, è presente sottoterra, è già cablata e utilizzabile: LS-Prime, attivando i cavi sotterranei, si limita a sfruttarla per alimentare i dispositivi di ricarica», spiega Demos Fuochi, fondatore e titolare dell’impresa romagnola.

Il sistema si compone di tre moduli che lavorano in modo sequenziale rispetto agli eventi giorno e notte e viceversa. Sono moduli elettronici, di piccole dimensioni, installabili rispettivamente all’interno del quadro luci, all’interno dell’asola di ciascun palo di illuminazione della strada prescelta per l’installazione della colonnina di ricarica elettrica e all’interno o nelle immediate vicinanze della colonnina stessa.

Essi colloquiano in sincrono tra loro. Quando il sensore crepuscolare o l’orologio astronomico rileva la luce diurna, il sistema ordina di spegnere le lampade delle armature stradali e di lasciare la linea elettrica in tensione da utilizzare per la ricarica. Durante le ore serali e notturne, l’impianto di illuminazione pubblica funziona nel modo standard progettato e la ricarica può essere attivata compatibilmente con una potenza elettrica idonea del quadro luci.

MODULO SQLC
MODULO SQLC
MODULO SQT
MODULO SQT
modulo SQL L
modulo SQL L

Analogico, low-cost e ubiquo: così funziona la ricarica italiana per l’emobility

LS-Prime è analogico, volutamente alternativo a sistemi a onde radio o a onde convogliate, che richiedono ulteriori infrastrutture e costi decisamente più alti. «Da una nostra stima, il costo per installare uno dei nostri dispositivi nell’asola del palo è di circa 15 euro», specifica Fuochi.

Il sistema è assai flessibile: come illustra lo stesso titolare, «sarà possibile scegliere facilmente, nella lunghezza della strada, una zona libera per realizzare una piazzola di ricarica/sosta, in quanto mediamente le applicazioni di illuminazione si orientano su lunghezze stradali dai 600 ai 1200 metri e anche di più sulle strade ad alta percorrenza». Quindi, sarà facile identificare un palo luce, con il rispettivo pozzetto di ispezione, vicino alla futura piazzola, da dove prelevare corrente senza la necessità di scavi importanti.

«I pregi di LS-Prime sono i bassi costi e velocità di realizzazione, sfrutta la linea elettrica già esistente senza ulteriori costi di scavo né infrastrutturali e senza i conseguenti disagi causati alla viabilità durante l’esecuzione dei lavori», sottolinea Fuochi.

SISTEMA LS PRIME
SISTEMA LS PRIME

inserimento tecnologia ricarica elettrica illuminazione
inserimento modulo SQLL nel palo di illuminazione pubblica

La ricarica tecnologica: un segno concreto per la smart city

Grazie alla possibilità di installare caricatori nelle vie più idonee, dato che è sufficiente la presenza di un palo di illuminazione pubblica, le amministrazioni comunali possono decidere di far installare una presa e creare anche una piazzola di sosta per la ricarica anche multipla non solo di auto elettriche, ma anche di monopattini elettrici e scooter. In più con il sistema si possono alimentare svariati servizi digitali, come sistemi di videosorveglianza, totem informativi ecc.

È possibile impiegare LS-Prime in ogni contesto d’illuminazione pubblica, sia con lampade a scarica di gas che a LED. Queste ultime, però, sono particolarmente redditizie per il sistema. «La presenza di lampade a LED, installate a seguito di un intervento di efficientamento energetico, diventa un vantaggio in quanto la potenza dell’impianto è diminuita almeno del 50%. Questa potenza potrà essere messa a disposizione per i sistemi di ricarica e/o altre soluzioni tecnologiche implementabili da AZeco», specifica Fuochi.

Il sistema della startup italiana si confronta con alcune esperienze fatte in Italia e all’estero, ma l’efficacia del suo modello è nella semplicità stessa della sua infrastruttura e alla sua facile replicabilità.

Vuole essere, come spiega la stessa AZeco:

“Solo un punto di partenza per la creazione di un nuovo rapporto tra la richiesta di mobilità della cittadinanza, le amministrazioni comunali, e con il concorso dei fornitori di energia, che attraverso la selezione accurata delle tecnologie innovative e quelle già esistenti, consentano una migliore applicazione, che sia in grado di rendere la vita alle persone più ecologica, più gradevole e funzionale, dando finalmente significato concreto alla parola smart city.”

Potrebbe anche essere un ottimo modo per impiegare con profitto l’energia elettrica impiegata per far luce sulle strade il cui conto pesa parecchio sulle casse comunali: la spesa per l’illuminazione pubblica infatti costituisce circa il 20-30 % della bolletta energetica comunale. «Inoltre, i contatori elettrici installati dentro il quadro luci, o nelle immediate vicinanze in un armadio elettrico di dedicato, potrebbero servire per il conteggio dell’energia usata per la ricarica dei veicoli elettrici, specifica l’imprenditore”.

Per ora le manifestazioni di interesse per LS-Prime non mancano, in Italia e ancor più all’estero, in particolare in Germania, in Francia, ma anche in Asia.

Giornalista freelance specializzato in tecnologia e in modo particolare in tematiche che hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana e su quella futura: smart energy, smart building, smart city.