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Come supportare le imprese energivore nella Transizione 5.0
Nel percorso evolutivo delle imprese, anche delle imprese energivore, Transizione 5.0 è il piano che intende sostenere un passo importante…
Parlare di efficienza energetica e di monitoraggio energetico industriale è di gran attualità: il 5 dicembre è appena passato e con esso il secondo appuntamento per le grandi imprese e per quelle energivore con l’obbligo di diagnosi energetica. Ma c’è molto altro da considerare sull’interesse che sta creando questo tema, che non comprende solo le aziende tenute al monitoraggio energetico obbligatorio. Solo per fare due esempi recenti: il colosso petrolifero BP ha deciso di investire su Grid Edge, startup specializzata nella creazione di soluzioni di Intelligenza Artificiale, che ha sviluppato una piattaforma di gestione energetica per gli edifici; il co-founder di Apple, Steve Wozniak, ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale come cofondatore di Efforce, una piattaforma di efficienza energetica basata su blockchain.
Global Market Insights prevede per il mercato dei sistemi di gestione energetica di più che triplicare il proprio valore in dieci anni, passando dai 12 miliardi di dollari del 2015 ai 38 miliardi del 2024.
Ma perché un’azienda dovrebbe investire in un sistema di monitoraggio dei consumi elettrici ed energetici? Soprattutto cosa è bene sapere sui sistemi di monitoraggio energetici? In attesa del webinar “Il Monitoraggio energetico per le Aziende” organizzato da LUMI4Innovation, tenuto dal docente Alessandro Abbiati, che fornirà più di qualche risposta a questi e altri quesiti sul tema, iniziamo ad accennare cosa sia il monitoraggio dei consumi e quali soluzioni e tecnologie entrino in gioco.
«Il monitoraggio dei consumi energetici è un sistema che permette di monitorare i vettori energetici che impattano maggiormente all’interno di una azienda produttiva», risponde Gabriele Fogarin, delivery manager Kerberos, spiegando che il monitoraggio viene effettuato tramite la rilevazione dei parametri specifici del vettore energetico analizzato periodicamente.
La necessità del monitoraggio energetico nasce dall’elaborazione della diagnosi energetica secondo quanto disposto dal Decreto Legislativo 4 luglio 2012 n.102, obbligatoria per le aziende energivore e per le grandi imprese.
Obblighi a parte come è possibile capire se la propria azienda sta consumando troppa energia? Grazie all’energy monitoring system. «La posa di un sistema di monitoraggio con raccolta misurazioni con una frequenza temporale adeguata e una piattaforma di analisi dedicata all’efficienza energetica permette di identificare eventuali sprechi energetici – prosegue Fogarin – Tramite l’inserimento di KPI si possono individuare dei parametri specifici per il sito produttivo ed eventualmente confrontare le performance di altri siti produttivi».
A tale proposito, all’interno del portale web di ENEA dedicato alla trasmissione delle diagnosi energetiche è presente una sezione che indica le caratteristiche energetiche e modelli virtuosi previsti per la propria attività produttiva.
«Proprio per i benefici apportati dal monitoraggio energetico ritengo che quest’ultimo non debba essere visto solamente come un obbligo apportato dalla redazione delle diagnosi energetiche, ma come opportunità per: conoscere maggiormente i consumi energetici della propria attività produttiva; identificare eventuali inefficienze e consumi anomali; effettuare manutenzioni preventive alla rottura definitiva dei macchinari; programmare interventi di efficientamento e di investimento».
Oggi si può misurare qualsiasi grandezza energetica utilizzata da un’azienda. Nella maggior parte dei casi i vettori energetici maggiormente presi in considerazione sono: acqua; energia elettrica e termica; gas; aria compressa; ambientale (temperatura/umidità/luminosità).
«Le misurazioni possono essere effettuate con misuratori standard o di tipologia MID. Questi ultimi certificano la misurazione e permettono l’accesso a forme di incentivazione per l’efficientamento energetico come, per esempio, i Certificati bianchi», specifica il manager Kerberos.
Per la raccolta e analisi delle misurazioni eseguite le soluzioni sono varie, solitamente i misuratori sono connessi a un’unità centrale che raccoglie le misure e le invia in un database in cloud per effettuare le successive analisi su piattaforme dedicate all’efficienza energetica.
L’Internet of Things ha un ruolo sempre più importante perché permette di gestire situazioni spesso complicate con strumenti tradizionali. «Effettuare misurazioni all’interno di siti produttivi aziendali può essere complesso a causa dei numerosi punti di monitoraggio da installare, molte volte di diversa tipologia e collocati anche a distanze elevate – specifica Fogarin – È possibile utilizzare soluzioni IoT non invasive che permettono di installare misuratori senza impattare sulle attività lavorative. Impiegando sistemi wireless con reti mesh si possono coprire elevate distanze e numerosi punti di misura senza dover posare linee di trasmissione dati».
La connessione ai database in cloud può avvenire tramite rete aziendale o via rete mobile, creando così una rete totalmente indipendente dalla rete dati aziendali, preservando la sicurezza IT. La piena compatibilità dei protocolli di comunicazione permette ai dispositivi installati in campo la piena compatibilità con le maggiori piattaforme di analisi energetica disponibili.
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