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Data Valley Bene Comune: così l’Emilia Romagna diventa smart

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Data Valley Bene Comune: così l’Emilia Romagna diventa smart

L’emergenza sanitaria e la crisi economica in corso hanno reso ancor più necessari quei cambiamenti che già si stavano rivelando fondamentali, come l’innovazione e la digitalizzazione. All’interno dell’agenda digitale dell’Emilia Romagna, denominata Data Valley Bene Comune, essi diventano gli strumenti per una crescita sostenibile che ponga al centro una maggiore occupazione, democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione.

Sulla base di questi principi sono state individuate 7 sfide principali:

1. La Data Strategy e l’intelligenza diffusa a disposizione del territorio.
2. Le competenze digitali come nuova infrastruttura per lo sviluppo socio-economico.
3. Trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
4. Servizi pubblici digitali centrati sull’utente, integrati, aumentati, semplici e sicuri.
5. Più reti e più rete per una Emilia-Romagna iperconnessa.
6. Da contesti marginali a comunità digitali.
7. Donne e Digitale: una risorsa indispensabile.

Per vincerle, la strategia prevede un piano esteso fino al 2025 e fondi pari a 200 milioni di euro.

Le principali azioni della strategia Data Valley Emilia Romagna

La chiave di volta dell’intero progetto? I dati, protagonisti della rivoluzione tecnologica che andrà a coinvolgere (e avvicinare) pubblica amministrazione, aziende e cittadini. L’Intelligenza Artificiale sarà infatti strumento per sviluppare nuovi servizi e ottimizzare quelli esistenti, ma anche per sviluppare un approccio decisionale strategico sempre più basato sui dati e sull’approccio analitico.

A rinnovate modalità di utilizzo di dati si legano percorsi per l’accrescimento delle competenze digitali per tutta la popolazione, con focus specifico sul gap di genere e il coinvolgimento del settore pubblico e privato. Le competenze informatiche dovranno creare un supporto allo sviluppo industriale, per una reale industry 4.0, ma anche alla digital transformation della pubblica amministrazione. Solo così è possibile puntare a servizi più flessibili e più accessibili da parte delle PA verso i cittadini e anche tra differenti enti.

La strategia Data Valley Bene Comune, ha sottolineato il coordinatore della Commissione Agenda Digitale Dimitri Tartari in un recente convegno, si inserisce in modo coerente nel percorso del Patto per il Lavoro e del Patto per il Clima: “Entrambi compongono la spina dorsale della Legislatura in corso a livello regionale. In particolare, il Patto per il Lavoro si fonda su 4 principali ambiti trasversali, tra i quali la trasformazione digitale: nella sostanza la stessa strategia di Data Valley Bene Comune”.

Tra gli elementi rilevanti dell’Agenda digitale della Regione Emilia Romagna vi è inoltre una operatività coordinata tra tutti gli assessorati, la prospettiva di incidere sulla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei (Sie) e di quelli del Recovery plan.

Gli interventi per le aree montane e periferiche e per l’inclusione sociale

Gli obiettivi di attuare un cambiamento che sia, in primis, a beneficio dei cittadini si traduce in specifici interventi di sviluppo infrastrutturale per la banda larga nelle scuole, nei municipi, negli spazi sociali per i giovani e negli insediamenti produttivo, con particolare attenzione alle aree montane e periferiche, in modo tale da rendere l’intera Emilia Romagna un territorio sempre più smart.

Proprio queste aree saranno le prime protagoniste dello sviluppo di comunità digitali, per renderle luoghi in cui sarà più piacevole, facile e redditizio vivere grazie alla diffusione della connettività, delle competenze digitali in tutta la popolazione, all’introduzione delle tecnologie nell’economia locale e alla promozione dello smart working e degli spazi di studio e condiviso, come strumenti concreti per la lotta contro lo spopolamento.