Efficienza energetica: cos’è e come migliorarla. Norme e incentivi
Cos’è e come fare efficienza energetica. Definizione, normativa, incentivi e strumenti di monitoraggio in Italia rispetto agli obiettivi europei.
La contabilizzazione del calore è una delle leve più importanti per favorire l’efficienza energetica in ambito residenziale, dal momento che è in grado di conferire a ogni utente l’autonomia gestionale sui propri consumi termici.
Parlando di contabilizzazione del calore si fa riferimento a soluzioni che consentono di misurare e ripartire correttamente i consumi termici ed energetici tra gli utenti presenti in un condominio o un edificio.
La contabilizzazione del calore è un prerequisito per l’efficienza energetica residenziale, tanto da essere spinta esplicitamente dall’Unione europea. Il suo vantaggio principale è quello di favorire la consapevolezza per mettere in atto comportamenti energetici virtuosi: soltanto attraverso la conoscenza puntuale dei propri dati di consumo è possibile intraprendere azioni dirette verso una gestione consapevole e oculata del proprio impatto energetico e ambientale.
Non a caso l’Enea nel cap. 1.5 della Guida “Ripartizione delle spese dei consumi di energia termica nei condomini“, riporta la valutazione di una stima di risparmio energetico su base annua nell’ordine del 10-15% della contabilizzazione del calore.
Ma come funziona la contabilizzazione del calore?
Il funzionamento di un sistema di contabilizzazione del calore
In materia di contabilizzazione del calore, la grande distinzione possibile è quella tra sistemi di contabilizzazione diretta e indiretta.
I sistemi di contabilizzazione diretta sono generalmente costituiti da “Contatori di Energia Termica” (CET) che consentono ai singoli utenti di determinare l’esatto consumo di energia volontario (espresso in chilowattora, kWh) senza effettuare altre misure e stime dell’energia.
I sistemi di contabilizzazione indiretta sono generalmente costituiti da “Ripartitori di Calore” o da “Totalizzatori dei tempi di inserzione” che, associati a radiatori o terminali con valvole di zona, forniscono un conteggio utile alla stima della percentuale di ripartizione dei consumi volontari.
La percentuale di consumo involontario di ogni utente può essere calcolata “a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate” (D.lgs 73/2020) secondo un metodo definito dall’Assemblea Condominiale o richiesto ad un professionista incaricato.
Da notare che il D.lgs 102/2014 stabilisce la priorità dell’installazione di contatori di energia termica (CET) individuali, ossia l’impiego di sistemi di contabilizzazione diretta.
Solo nel caso in cui questa non sia economicamente fattibile (per esempio nel caso di configurazione dell’impianto con distribuzione verticale a colonne montanti), oppure non sia tecnicamente fattibile (per esempio nel caso di tubazione di ingresso e uscita su cui è difficile installare un contatore), è possibile utilizzare i sistemi di contabilizzazione indiretta.
Dal punto di vista normativo, la contabilizzazione del calore è regolata dal decreto legislativo n. 73 (GU Serie Generale n.175 del 14-07-2020) di modifica del decreto legislativo n. 102 del 2014, che per primo ha introdotto l’obbligo della contabilizzazione del calore in condominio.
Più precisamente, il decreto legislativo n. 102 del 2014, in coerenza con quanto disposto dall’art. 9. della Direttiva (UE) 2018/2002 stabilisce che, per favorire il contenimento dei consumi energetici, la ripartizione delle spese per il consumo di calore, raffreddamento o acqua calda per uso domestico di ciascuna unità immobiliare deve essere effettuata in base ai consumi effettivi (è quindi obbligatoria).
Il D. lgs. n. 73/2020 in materia di contabilizzazione e ripartizione delle spese del riscaldamento in condominio ha introdotto alcune novità. Vediamo le principali:
Il decreto elimina i riferimenti normativi alla Norma Uni 10200 e propone nuovi criteri per la ripartizione delle spese all’interno del condominio. I nuovi parametri attribuiscono ai consumi volontari almeno il 50% delle spese totali per riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria.
Le informazioni sulla fatturazione dei consumi vanno fornite al cliente ogni due mesi, e devono essere basate sui consumi effettivi o sulle letture del contabilizzatore.
Dal 1° gennaio 2022, se sono stati installati misuratori di calore leggibili da remoto (obbligatori per quelli installati dopo il 25/10/2020), le informazioni sulla fatturazione o sul consumo basate sul consumo effettivo o sulle letture dei contabilizzatori devono essere fornite agli utenti finali almeno una volta al mese (anche via Internet). A partire dal 1° gennaio 2027 tutti gli elementi per la misurazione dell’energia e la contabilizzazione del calore devono essere dotati di telelettura.
I sistemi per la contabilizzazione calore rientrano nella detrazione fiscale definita “Ecobonus” prevista per la riqualificazione energetica degli edifici.
Nel caso l’installazione dei contabilizzatori avvenga in concomitanza con la sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione o con pompe di calore ad alta efficienza, l’agevolazione cui si può accedere è del 65% con un limite di 30mila euro.
Nel caso in cui invece i contabilizzatori siano installati indipendentemente dall’impianto, è possibile accedere a una detrazione del 50% relativamente alla ristrutturazione edilizia.
La corretta misurazione e ripartizione dei consumi ha senso soltanto quando più utenti condividono un unico impianto termico centralizzato.
In buona sostanza, la necessità di ripartire i consumi energetici e di acqua calda sanitaria sorge quando più edifici o unità immobiliari condividano un medesimo impianto o sistema di riscaldamento, raffrescamento e/o produzione di acqua calda sanitaria.
Con un buon sistema di contabilizzazione, l’utente paga un addebito corrispondente alla quantità di calore volontariamente prelevata dall’impianto centralizzato per soddisfare le esigenze di temperatura del proprio alloggio (il cosiddetto consumo volontario). Allo stesso tempo, però, occorre pagare anche il cosiddetto consumo involontario, corrispondente alla quantità di calore dispersa dall’impianto al fine di rendere disponibile il servizio. Un altro caposaldo della ripartizione del calore è la possibilità di controllare il proprio consumo e valutarne il costo.
Per attribuire a ciascuna unità immobiliare una quota della spesa proporzionale al suo consumo individuale, si può utilizzare un sistema di contabilizzazione, definito come un “sistema tecnico che consente la misurazione dell’energia termica o frigorifera fornita alle singole unità immobiliari (utenze) servite da un impianto termico centralizzato o da teleriscaldamento o teleraffreddamento”.
Immaginiamo un condominio di 4 appartamenti, con consumi centralizzati pari in un anno a 10.000 kWh. Il primo passo è distinguere i consumi volontari da quelli involontari. Assumendo, ad esempio, che si tratti di uno stabile quattro piani con impianto di distribuzione verticale a colonne, correttamente isolato, la quota involontaria a piena utilizzazione sarà pari al 20%, mentre la restante quota volontaria sarà pari all’80%. Si tratta quindi di 8.000 kWh di consumi volontari che in questo caso saranno determinati tra i 4 appartamenti tramite l’impiego di appositi ripartitori: si tratta di misuratori elettronici di calore adatti per impianti termici centralizzati realizzati a colonne montanti.
Questo sistema di misurazione diretta consente a ciascun condomino di pagare in funzione del reale utilizzo dei propri termosifoni. Così un singolo condomino potrà pagare solo per i suoi 1700 kWh effettivamente consumati nell’anno e non in base a una stima, che potrebbe essere sbagliata per difetto o eccesso. Oltre alla sua quota di consumi involontari, in ogni caso, ogni condomino sarà tenuto a coprire i costi della manutenzione della caldaia comune e degli altri apparecchi collegati.
Fondamentalmente, i contatori di energia termica devono rispondere alle seguenti esigenze:
Tra le soluzioni presenti sul mercato, la gamma di Contatori di energia termica delle serie TEM (Thermal Energy Meter) certificata MID di Belimo integra la misurazione dell’energia, il suo monitoraggio e la relativa fatturazione in un unico dispositivo che, grazie alle funzioni IoT, consente una gestione totalmente trasparente e semplificata dei consumi.
La soluzione TEM di Belimo può essere facilmente integrata ai sistemi di gestione dell’edificio (BEMS e BMS) grazie ai protocolli di comunicazione aperti Modbus, BACnet ed M-bus tramite PoE (Power Over Ethernet). Questo permette di alimentare i dispositivi e trasmettere i dati contemporaneamente tramite un cavo Ethernet, semplificando l’installazione ed eliminando gli errori di cablaggio e la necessità di un’alimentazione locale.
Le funzioni IoT integrate consentono inoltre il collegamento del dispositivo a servizi Cloud di Belimo o di terzi, accessibili da remoto tramite semplici dashboard, sia per la fatturazione che per l’accesso ai dati registrati come richiesto dalla Direttiva UE 2018/2002.
I contatori di energia termica sono disponibili anche nelle versioni Energy Valve che, grazie alla valvola di regolazione integrata, rendono questi dispositivi gli unici a poter contabilizzare, regolare e controllare la portata d’acqua e l’energia fornita dal circuito.
Belimo Energy Valve infatti misura, monitora e regola istantaneamente la portata ed il consumo energetico nei sistemi di riscaldamento e raffreddamento con una contabilizzazione dei costi diretta e grazie alla funzione “Delta T Manager”, è l’unico contatore di energia in grado di limitare la differenza di temperatura tra la mandata e il ritorno del circuito, garantendo sia le migliori prestazioni di caldaie e pompe di calore, sia i più bassi costi di pompaggio e circolazione dell’acqua.
Tutti i dispositivi TEM ed Energy Valve certificati secondo EN1434/MID sono dotati di un allarme che segnala quando del glicole è presente nell’acqua, poiché influenzerebbe altrimenti negativamente le letture energetiche. Per i modelli non certificati MID invece, il monitoraggio del glicole e la compensazione automatica brevettati da Belimo assicurano che la misurazione rimanga accurata, indipendentemente dalla concentrazione o dal tipo di glicole presente nell’impianto.