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Prosegue la rivoluzione digitale delle città italiane: più della metà dei 108 Comuni capoluogo è ora “digitale”, mentre un terzo si trova in fase di alfabetizzazione digitale e 20 (situate soprattutto al Centro e Sud Italia) sono in ritardo nel processo di digitalizzazione. Sono questi i risultati dell’ICity Rank 2023 di FPA, la ricerca annuale sulla trasformazione digitale delle città italiane.
Bergamo, Firenze, Milano e Modena si confermano tra le città leader dell’innovazione e del processo di digital transformation. Ma compaiono altri nomi di città più piccole ma particolarmente attente ai cambiamenti, come nel caso di Cremona, che si è guadagnata il primo posto nella classifica delle Amministrazioni Digitali.
Vediamo meglio i dati della classifica 2023
ICity Rank 2023, presentato il 28 novembre scorso, ha analizzate tre dimensioni (basate su 37 indicatori e 171 variabili):
1. “Amministrazioni Digitali”, che valuta la digitalizzazione delle attività amministrative, inclusi siti web, servizi online e adozione di piattaforme nazionali;
2. “Comuni Aperti”, che analizza l’utilizzo dei social media, la diffusione dei dati aperti e l’accessibilità delle app;
3. “Città Connesse”, che misura l’impatto della trasformazione digitale sul governo delle città e quindi la digitalizzazione urbana attraverso lo sviluppo di reti di connessione, sistemi di sensori e strumenti per l’elaborazione dei dati.
Le quattro città leader, Bergamo, Firenze, Milano e Modena, si sono posizionate tra le prime dieci posizioni in tutte e tre le graduatorie, confermando la loro leadership nell’innovazione. A seguire, troviamo Bologna, Genova, Torino, Trento e Venezia, quest’ultima presente due volte nella top ten. Altre città come Cagliari, Cremona, Padova, Roma Capitale, Monza, Parma e Vicenza sono state classificate come “altamente digitali”, con punteggi superiori ai 65/100 nelle tre dimensioni prese in considerazione.
Nell’indice delle “Amministrazioni Digitali”, Cremona si è posizionata al primo posto con il punteggio massimo di 87/100, seguita da Siena, Firenze, Pistoia e Lodi. Mentre nel ranking dei “Comuni Aperti”, Firenze è al primo posto, seguita da Torino, Bologna, Milano e Roma. Infine, per quanto riguarda il ranking delle “Città Connesse”, Bologna si è posizionata al vertice, seguita da Milano e Cagliari.
Di particolare interesse la classifica “Città Connesse” che considera alcuni indicatori importanti tra cui le reti di connessione (diffusione reti wi-fi pubblico, reti mobili, cablatura) e la digitalizzazione urbana (reti semaforiche, raccolta rifiuti, illuminazione pubblica, infomobilità, piattaforme smart city, gestione del verde). Qui la classifica fa emergere le smart city italiane (vd. Tabella).
I risultati evidenziano che la digitalizzazione dei servizi amministrativi è stata avviata diversi anni fa da alcune grandi città metropolitane, ma ora sta coinvolgendo anche città intermedie e realtà del Sud Italia. Tuttavia, sono ancora presenti differenze geografiche significative, con una maggiore presenza di città digitalmente avanzate al Nord rispetto al Sud.
Si prevede che, grazie anche al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ci sarà un ulteriore avvicinamento delle città italiane verso una maggiore digitalizzazione e l’adozione di modelli omogenei di utilizzo del digitale per la comunicazione e la disponibilità delle informazioni. Tuttavia, si sottolinea che il percorso di trasformazione digitale è ancora in corso e non è emerso un modello di riferimento definitivo, con esperienze diverse che si stanno sviluppando in diverse città italiane.